La situazione delle Autostrade in Italia, secondo il dossier realizzato da CODICI, risulta penalizzata dalla mancanza di investimenti e di lavori per la manutenzione promessa dai Concessionari, che sono rappresentati per il 70% da Società private del Gruppo Benetton e Gavio, concessionarie da oltre trent’anni, mentre la restante parte è costituita da imprenditori minori o dalla gestione di enti pubblici.
In alcuni Paesi d’Europa le Autostrade sono gratuite, in altri si paga un abbonamento annuale. L’Italia detiene il primato di nazione con le autostrade più care della UE. A questo dato, però, non corrisponde una maggiore qualità del servizio. Infatti, nonostante il giro d’affari sui guadagni provenienti dalle Autostrade sia molto alto, le spese per gli investimenti e la manutenzione stradale registrano una flessione negativa. Ricordiamo che il fatturato delle Autostrade nel 2017 è arrivato a quasi 7 miliardi, l’83% dei quali è rappresentato dai pedaggi.
Nei giorni scorsi è stato anche deciso di disattivare i tutor autostradali.
CODICI chiede, dunque, un intervento forte al nuovo Governo, un controllo delle concessioni sugli effettivi lavori fatti da questi Gruppi sulle autostrade e sul costo di tali opere. Si tratta di aziende che guadagnano miliardi di euro anche se le concessioni sono scadute: ad esempio, la concessione al Gruppo Gavio della Torino-Piacenza è scaduta il 30 giugno 2017; da quella data Gavio ha guadagnato 128 milioni da questa autostrada. I tempi per realizzare una nuova gara d’appalto sono lunghi, si arriva anche a due anni, e nel frattempo Gavio avrà ottenuto altri 389 milioni di incassi prima di fare la nuova gara.
L’Associazione ritiene che sia necessario fare un punto sulla sicurezza delle nostre strade in Italia e sulla gestione delle Concessioni, il controllo delle scadenze e i tempi per realizzare nuove gare d’appalto.
L’Associazione CODICI, in particolare, chiede:
“Ogni cittadino che usufruisce delle Autostrade è a tutti gli effetti un consumatore – afferma il Segretario Nazionale di CODICI Ivano Giacomelli – va dunque tutelato come tale”.
Al cittadino che vede aumentare la tariffa autostradale del 2,5% l’anno, in modo immediato deve essere garantito un piano di lavoro che rispetti alcuni criteri per dare senso a questo continuo aumento dei prezzi.
Fonte: CODICI